Gian Franco Dini

Gian Franco Dini

Gian Franco Dini ha compiuto gli studi di Corno presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze diplomandosi nel 1982. Si è inizialmente perfezionato a Colonia con David Bryant per poi proseguire con gli insegnamenti di Barry Tuckwell, Ifor James e Radovan Vlatkovich. Ha collaborato con le maggiori Orchestre Italiane ed è tra i fondatori del Quartetto Italiano di Corni e del Quintetto dell’Accademia che esegue lavori per quintetto a fiato su strumenti dell’epoca.

E’ stato Primo Corno dell’ORT Orchestra della Toscana dal ’86 al '99, Primo Corno solista dell' Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino dal 1999 al 2019 ed ha fatto parte dal 2000 al 2012 della prestigiosa Mahler Chamber Orchestra, formazioni con le quali ha svolto pure una ragguardevole attività solistica e cameristica nelle più importanti sale da concerto del mondo quali, ad esempio, il “Musikverain” di Vienna, la “Suntory Hall” di Tokyo o la “Carnegie Hall” di New York.

Intensa è anche la sua collaborazione con gruppi ed formazioni cameristiche di interesse internazionale quali l’Accademia di Musica Antica di Mosca, l’Europa Galante, l’Accademia Bizantina, i Freiburger Blaserensemble, Modo Antiquo, l’Orchestra Mozart, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia e l’Orchestra Filarmonica della Scala.

Dal 2003 al 2012 ha collaborato, su personale invito del M° Claudio Abbado, con la Lucerne Festival Orchestra, orchestra composta da musicisti e solisti di altissimo livello artistico provenienti da tutto il mondo.

Nel 2009 ha ottenuto la cattedra per l’insegnamento di Corno presso il Conservatorio Statale “G. Tartini” di Trieste e dal 2013 ricopre la Cattedra di Corno presso l’Istituto di Alta Formazione Musicale, oggi Conservatorio, “L. Boccherini” di Lucca.

Ha effettuato numerose incisioni discografiche con EMI, Deutsche Grammophon, Nova Consonanza, Dynamic, Frequenz e per la Denon Corale di Berio. Con strumenti originali ha inciso il “Poro” di Haendel, l’edizione integrale dei “Quintetti concertanti” per quintetto a fiato di G. Cambini ed è stato candidato al premio Grammy Award per i “Concerti per molti istromenti” di Vivaldi inciso con Modo Antiquo per la Tactus.