Storia della Filarmonica Pisana

Le origini della Società Filarmonica Pisana risalgono al 1765, infatti a quella data abbiamo la prima notizia certa di una organizzazione bandistica nella nostra città. A detta banda partecipano giovani di nobile casata ed alcuni cavalieri dell’ordine di Santo Stefano.
Nel 1801 fu chiamata “Banda dei Cacciatori” e prese parte a numerosi avvenimenti che vanno dal ricevimento della salma di Pio VI° (1802) morto in Francia, ai festeggiamenti in onore di Lodovico 1° re di Toscana e della regina Maria Luisa (1802).
Nel 1807 si chiamò “Corpo Filarmonico degli Urbani”; numerose e qualificanti furono le presenze ad ogni manifestazione religiosa o civile, ricordiamo: il ricevimento della regina Maria Luisa, reggente, e del figlioletto, Lodovico, (1807) e i festeggiamenti per l’onomastico di Napoleone I° re d’Italia (1808).
Nel 1819 il complesso bandistico cambiò ancora nome e si chiamò “Società Filarmonica degli Alfei”, che sarà onnipresente a manifestazioni quali l’inaugurazione in Sapienza del monumento all’illustre chirurgo Vaccà Berlinghieri (1830), ai funerali della granduchessa Carolina, consorte del granduca Leopoldo II° (1832), alla inaugurazione, in piazza S. Caterina, del monumento a Leopoldo II (1832), alle onoranze funebri del conte Giovanni Carmignani ed ai solenni festeggiamenti per la incoronazione della Madonna di Sotto gli Organi nel 1847.
Foto storica del 1937 al Teatro Redini di PisaIn questo anno prende la nuova denominazione di “Banda civica” e l’11 marzo del 1848 partecipa alle manifestazioni per la restituzione delle catene del Porto Pisano che Genova fece tramite Firenze, ma sopratutto accompagnò gli studenti volontari del battaglione che di coprì di gloria a Curtatone e Montanara. In seguito fu sempre presente ad ogni manifestazione patriottica che si susseguirono a ritmo serrato.
Il 31 ottobre del 1868 la banda cambiò ancora nome ed organizzazione si chiamò: “Società Filarmonica Pisana”, denominazione che non sarà più cambiata. Ebbe uno dei migliori periodi sotto i migliori maestri dell’epoca: il Buoncristiani, il Venelli, il Sini e Oreste Carlini, raggiungendo un altissimo livello artistico tanto da meritarsi l’appellativo di “banda di ferro”. Anche le presenze furono numerosissime e di prestigio, dai funerali di Vittorio Emanuele II° e di Pio IX a Roma (1878), a ricevimento a Pisa del Re Umberto I° e della regina Margherita (1878), alla commemorazione della morte di Garibaldi (1882), alla inaugurazione del monumento a Mazzini (1883), a quello di Garibaldi (1893) e di Vittorio Emanuele II°, nello stesso anno alla presenza del Principe di Napoli, il futuro Re Vittorio Emanuele III°.
L’anno 1898 è senza dubbio, l’anno più glorioso per la nostra benemerita Istituzione Musicale, infatti partecipa, il 2 luglio, alla gara internazionale delle Bande musicali, che si tiene a Torino in occasione della Grande Esposizione, e sotto la direzione del maestro Enrico Strenta vince il primo premio assoluto: “La palma d’oro” che gli valse anche il titolo di ”Banda Nazionale Italiana”. Continua la sua presenza nei momenti più importanti della vita pisana: ai funerali del Re Umberto I° (1900) a quelli del grande Antonio Pacinotti (1912), a tutte le iniziative del periodo della prima guerra mondiale che si concluderà vittoriosamente nel 1918. Ci piace pure ricordare quando fu invitata ad eseguire musica per Vittorio Emanuele III° e la Regina Elena alla palazzina nella tenuta di San Rossore durante una delle numerose permanenze della famiglia Reale in questo “rifugio” tanto da loro amato.
La nostra Filarmonica suona per grandi e piccini, per potenti e gente comune, continuando la sua storia aggiungendo ogni volta un anello alla catena del suo “album d’oro” che onora, prima di tutto, l’amata Pisa. Si susseguono maestri di fama a dirigerla da Rosario Aloi a Leone Lotti, da Marcello Cagnacci al giovanissimo Carlo Lupetti.
Poi la parentesi triste della seconda Guerra Mondiale, delle distruzioni, dei lutti: ma la Banda risorse nel 1947 sempre sotto la direzione del maestro Lupetti e così si riprende l’attività e la vede, come è stata sempre, a solennizzare i momenti più significativi della vita di Pisa. Desideriamo ricordare la presenza in occasione della visita del Santo Padre Paolo VI° durante il Congresso Eucaristico Nazionale (1965) e della visita pastorale di papa Giovanni Paolo II° (1989) e le celebrazioni in occasione dei 200 anni di fondazione (1965) e dei 225 anni (1990) e dei 250 anni (2015).
Intanto succede alla direzione il maestro Adalberto Del Corso (che la dirigerà fino alla sua scomparsa), al quale succederà il giovanissimo Paolo Carosi seguito da Italo Lisi (formatosi nel corpo bandistico), Auro Maggini, Patrizio Venturini, Lorenzo Bocci fino all’attuale Paolo Carosi che la riprende, tutti direttori di indiscussa preparazione e professionalità che assicurano all’Istituzione fama ed ammirazione. Il complesso ha infatti partecipato a diversi raduni bandistici oltrechè a concorsi nazionali, in ultimo quello de “Il Borro” (AR) patrocinato dalla famiglia Ferragamo, dove nel 1999, sotto la direzione del Maestro Auro Maggini ha conseguito il terzo premio assoluto e il premio come migliore interpretazione del brano d'obbligo, "Amanda", scritto per l'occasione dal M. Orio Odori.Archivio storico dal 1850 al 1900
E’ giusto ricordare anche i presidenti: dal comm. Feroci ad Ulderigo Riberti, al comm. Pio Marsili al, cav. Giulio Selmi e fino all’attuale gr. uff. Umberto Moschini che hanno sempre cercato, pur nelle difficoltà economiche, di portare avanti l’Istituzione quale patrimonio della città nel settore musicale.
Dal 1958, con quasi sessant'anni di attività, sotto l’impulso del maestro Giovanni Cimino e di Alessando Petrellese (decano della Filarmonica scomparsi qualche anno fa), fu istituita la scuola di orientamento musicale, per sopperire alla necessità di una scuola di musica pubblica. L’attuale scuola di musica che ne è nata ha conquistato traguardi impensabili, si è sempre distinta e confermata di alto livello didattico e professionale.
Alla direzione della scuola di musica si sono succeduti direttori come il prof. Massimo Palloni e l’attuale prof. Carlo Franceschi, nato proprio nell’Istituzione, avendo fatto parte, da giovanissimo, del complesso bandistico dove si innamorò della musica e quindi diplomatosi a pieni voti ha raggiunto livelli di alta professionalità che lo porta con il suo clarinetto a tenere concerti in ogni parte del mondo.
In questo ultimo trentennio si sono raggiunti alcuni traguardi: dalle nuove divise (rinnovate due volte una con il contributo della Cassa di Risparmio di Pisa e l’altra sempre con il contributo della Banca Toscana) , all’insonorizzazione del salone, al rinnovo del repertorio musicale, alla conservazione in modo adeguato di fondi musicali i quali quelli del maestro Carlo Lupetti e quello del gruppo mandolinistico pisano, ad una sempre maggiore qualificazione didattico-professionale del corpo docente della Scuola, ad un adeguamento alle novità informatiche, alla comunicazione, alla costituzione di un coro vocale diretto dal maestro Giovanni Del Vecchio, alla collaborazione con mirate convenzioni con la Scuola Superiore di Sant’Anna e plessi scolastici nonché Organizzazioni varie, che rendono così la Filarmonica sempre presente e sempre un punto di riferimento per il mondo musicale pisano e fedele alle proprie tradizioni da oltre duecentocinquant'anni.
Tanto si deve alla collaborazione disinteressata dei soci e dei musicanti, alla dedizione della dirigenza, alla professionalità dei direttori e degli insegnanti, alla cortese attenzione dell’Amministrazione Comunale e Provinciale, della Fondazione Teatro Verdi, alla generosità della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa e di altre realtà imprenditoriali e alla considerazione di tutta la cittadinanza che non ci ha fatto mai mancare il suo entusiastico consenso.
Senza dubbio molte cose restano ancora da fare e molti altri traguardi dovranno essere raggiunti è necessario pure trovare una maggiore generosità economica per poter consolidare e perfezionare tante cose come: il rinnovare l’arredo degli strumenti e dei locali, acquistare nuovi repertori musicali, rinnovare le divise del corpo bandistico ecc. ecc.
La buona volontà e l’impegno del Consiglio Direttivo è totale, come pure quello dei musicanti e del corpo insegnante, quindi si confida che il futuro ci permetta di continuare la tradizionale presenza di questa Istituzione, che è la più antica e gloriosa nel settore musicale, e che sempre ha onorato Pisa.

Umberto Moschini